Monumenti e siti

Maruggio - centro storico

La fondazione di Oria, secondo Erodoto, avvenne quando un gruppo di cretesi naufragò lungo le coste salentine non lontano da Oria. Questi, non avendo più modo di tornare in patria si inoltrarono nell’entroterra, si stabilirono in quest’aria e scelsero il colle più alto per iniziare la costruzione della città in quanto da lì potevano ben controllare tutto il territorio circostante. Diedero a tale città il nome Hyria. È però cosa certa che Oria fu un importante centro Messapico. Ricordiamo la presenza dell’acropoli, i  fossati, le numerose tombe con le preziose suppellettili e le antiche monete che ne testimoniano la grandezza.
 Quando l’impero romano si estese in Magna Grecia, Oria divenne alleata di Roma e nell’88 a.C. ebbe il titolo di MunicipiumRomanum.  Si hanno notizie del primo vescovo nel 606, quando il nome di Reparato compare in un documento episcopale. La Diocesi di Oria, dipendente dal Patriarcato di Costantinopoli, risulta invece in un documento del 785.
La città fu assediata dai Goti nel 547; ben presto divenne un centro dilaniato e ridotto in miseria. Il territorio circostante fu abbandonato e sopraffatto dalla vegetazione spontanea, così, in pochi decenni, l’urbe fu circondata da una foresta incolta, denominata “Foresta oritana”, che in seguito si rivelò un mezzo protettivo della città. Nel IX sec. Oria era divenuta importante per la presenza di una colonia ebraica, che costituì una illustre Accademia. Ma ancora una volta la città dovette subire le incursioni, i saccheggi e la sottomissione ad opera dei Saraceni; si è tra il IX-X secolo. Il X secolo è caratterizzato dall’arrivo dei monaci basiliani nel territorio pugliese. Le campagne oritane con le sue grotte, le cripte sotterranee e la foresta Oritana furono luoghi sicuri per i monaci basiliani, perseguitati dagli imperatori iconoclasti (Leone III Isaurico, Costantino V, Copronimo e Leone V l’Armeno). All’XI secolo si deve la rivalutazione di Oria; difatti i monumenti religiosi più antichi risalgono a questo periodo: la Cripta ipogea dei Santi Crisante e Daria, la Cripta di S. Barsanofio Abate.
Nel 1055 Oria fu conquistata dai Normanni nell’ambito della lotta contro i Bizantini. I primi decenni dell’anno 1000 furono caratterizzati dal cambiamento dell’immagine religiosa del territorio; dal monachesimo brasiliano si passò a quello benedettino. Nel 1170 fu rinvenuto il corpo di San Barsanofio, protettore di Oria, la cui tomba era scomparsa già nel 977, quando in una incursione gli Agareni avevano distrutto e incendiato la città; questo evento caricò di fede i cittadini di Oria. Il periodo di predominio svevo fu importante per la figura di Federico II. Egli fece ampliare il castello sfruttando la vecchia struttura Normanna. Tuttavia continui assedi, come quello del 1255 per mano di Manfredi, mettono in ginocchio la città. Poi nel 1433, durante la dinastia angioina, fu attaccata e saccheggiata dal generale Caldora, principe di Salerno. La riconquista della città avvenne per mano del principe di Taranto Del Balzo Orsini, che fece realizzare degli interventi di recupero della città, come la ricostruzione della porta degli Ebrei distrutta dal Caldora durante il suo saccheggio. Fece abbellire il Castello e costruire la Chiesa dei Francescani nel 1437 dove è l’attuale chiesa di San Francesco, ricostruita poi tra il 1774 e il 1785.
Per tutto il ‘500 Oria fu teatro di numerose battaglie e cambiamenti, dalle battaglie con gli spagnoli alla denominazione di feudo baronale con la famiglia Bonifacio, al cambiamento in marchesato con i principi Borromeo. Ereditato dal Cardinale S. Carlo, fu ceduto al vescovo di Cassano, e il ricavato fu distribuito ai poveri di Milano. Dopo alcuni passaggi, finì agli Imperiali, marchesi di Oria e Principi di Francavilla, dal 1572 fino al 1789, quando morì l’ultimo erede della famiglia, Michele IV. Nel XIX secolo si assiste alla totale decadenza della città divenuta ormai una delle tante città periferiche del Regno di Napoli prima, e del Regno d’Italia dopo.
Oria continuò a essere un centro di interesse solo culturale per artisti letterati e scrittori per la ricchezza della storia e le testimonianze di grande valore. Il risveglio della città è iniziato a partire dalla metà del XX secolo.

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